Diviso tra Piemonte e Valle d’Aosta il parco nazionale del Gran Paradiso trae origini dalle riserve di caccia reali e oggi si estende su 720 km quadrati, offre 450 km di sentieri e 11 rifugi. Al suo interno si trova l’unico quattromila interamente italiano: il Gran Paradiso, da cui il parco prende il nome.
Il territorio del parco copre le tre valli valdostane di Cogne, Valsavarenche e di Rhêmes, mentre in Piemonte copre le valli dell’Orco e la Val Soana.
ingresso
L’ingresso al parco è libero e gratuito, non si paga nessun biglietto.
come arrivare
Dal Piemonte la direttrice principale di accesso è la SP460 che da Torino porta ai bordi del parco, per poi proseguire con la SP50 che arriva fino al lago Serrù, punto di accesso per il colle del Nivolet (vedi mappa seguente).
Dal lato della Valle d’Aosta alcune escursioni partono da Cogne, principale destinazione di interesse turistico all’interno del parco, altrimenti si può accedere dalla Valsavarenche attraverso la SR23 che si dirama dalla SS26 ad Introd, poco dopo Aosta.
Per un quadro d’insieme vedi le mappe Google.
navette e blocco circolazione
Nei fine settimana estivi di luglio e agosto si può arrivare con la propria macchina solo fino al lago Serrù, poi si può proseguire verso il colle del Nivolet solo con le navette.
Le navette sono a pagamento. Questi i prezzi per un biglietto giornaliero:
Serrù-Nivolet: 3,50€/persona
Ceresole-Nivolet: 4,00€/persona
Pont-Nivolet: 6,00€/persona
Castellamonte-Cuorgnè-Nivolet: 8,00€/persona
Rivarolo-Nivolet: 8,00€/persona
Ivrea-Nivolet: 10,00€/persona
Le navette in estate sono disponibili anche nei giorni feriali.
Per orari e dettagli vedere questa pagina.
cosa fare
La principale fonte di informazione su cosa fare nel parco per pianificare a distanza il viaggio dovrebbe essere il sito ufficiale pngp.it, che fornisce sì molte informazioni, ma in modo confuso e disorganico: manca una brochure pdf da scaricare che riassuma tutte le informazioni utili per visitare il parco e mappe ben fatte, come fanno ad esempio tutti i parchi nazionali americani.
L’ufficio del turismo della Valle d’Aosta ha provato a rimediare pubblicando questa brochure, sicuramente apprezzabile, ma che in sostanza si limita a presentare il parco e i comuni valdostani più importanti, mancano cartine utili, consigli precisi su cosa fare e mappe dei sentieri. Ma sempre meglio che niente.
Per preparare al meglio la propria visita è quindi necessario comprare in anticipo e studiare bene una guida con cartina.
mappe e cartine
Sul sito ufficiale del parco è presente una mappa interattiva, a mio avviso poco utile per una prima impressione del parco e per orientarsi quando ancora si deve decidere cosa fare.
Più interessante questa mappa in pdf con i punti di accesso al Colle del Nivolet e le indicazioni sui sentieri percorribili a piedi che riportano i dislivelli, il tempo di percorrenza, il grado di difficoltà e il periodo consigliato:
E’ comunque meglio avere una cartina escursionistica.
Tra le migliori segnalo:
Kompass Wanderkarte Parco Nazionale Gran Paradiso
Carta escursionistica Touring Club Italiano
escursioni
Il periodo consigliato per le escursioni della mappa precedente è sempre l’estate.
Scegliere i sentieri da percorrere anche in funzione della propria preparazione. I sentieri sono classificati con 3 lettere: T sta per “turistico”, quindi facile per chiunque; E per “escursionistico”, quindi già più impegnativo; EE per “escursionistico difficile” quindi consigliato solo a persone più allenate e preparate.
Dal lato valdostano un’escursione classica è dal parcheggio di Pont Valsavarenche al rifugio Savoia (sentiero 16 sulla mappa precedente), 2-3 ore di cammino molto bello e panoramico, con un dislivello di circa 600 metri.
In inverno sono possibili escursioni con le ciaspole.
consigli pratici
Sempre consigliato di incamminarsi solo sui sentieri idonei alla propria preparazione fisica (vedi sopra), attrezzati con scarpe e abbigliamento sportivo idoneo alla stagione e portando in uno zaino tutto il necessario per una breve escursione: acqua, qualcosa da mangiare, crema solare, giacche a vento e pile o maglioni, cappelli (per proteggersi dal sole o dal freddo a seconda del meteo). Poi ovviamente una macchina fotografica (possibilmente con un buono zoom) e/o un binocolo. Suggerisco vivamente anche una buona mappa.
Prima di partire verificare sempre le previsioni meteo.
le mulattiere reali
L’area su cui sorge il parco attuale corrisponde grossomodo a quella della riserva reale di caccia istituita nel 1856 da re Vittorio Emanuele II, che per coltivare la sua passione venatoria favorì anche l’economia di queste valli grazie al finanziamento di opere di ristrutturazione e soprattutto costruzione di sentieri praticabili a cavallo, che collegavano le 5 case di caccia e permettevano l’accesso a cavallo sia dalla Valle d’Aosta che dal Piemonte. Oggi questi sentieri vengono indicate come “mulattiere reali”, la maggior parte di essi sono ancora percorribili e sono perfetti per l’escursionismo leggero: presentano una pendenza moderata e costante e sono molto ben costruiti.
flora e fauna
L’animale simbolo del parco è lo stambecco, ma si possono osservare anche camosci, marmotte, aquile reali, vari uccelli (poiane, sparvieri, civette).
Il parco è caratterizzato da un ambiente tipicamente alpino, quindi a fondovalle ci sono boschi di larici e latifoglie, poi salendo boschi di aghifoglie, che poi lasciano il posto a pascoli alpini (che fioriscono in tarda primavera). Oltre i 2500 metri il paesaggio è prevalentemente roccioso. Presenti ma molto rari sia la stella alpina che il genepì.
dove dormire
Per esplorare al meglio il parco e godersi l’esperienza è vivamente consigliato fermarsi una o più notti. Dove dormire dipende molto non solo da dove si viene (a meno di non essere già in Valle d’Aosta di solito si arriva sempre da Torino), ma anche cosa si vuole fare e quale zona si vuole esplorare.
La destinazione turistica di maggior rilievo ai bordi del parco è Cogne, che ha molti alberghi e ottimi ristoranti (tra gli alberghi segnalo in particolare il Bellevue e il Miramonti), però bisogna considerare che per andare da Cogne a Pont in Valsavarenche (punto di accesso al colle Nivolet dal lato valdostano) bisogna tornare ridiscendere fino a valle a Villeneuve e poi risalire la Valsavarenche lungo la SR23, sono 50 km di strade di montagna che richiedono almeno un’ora e un quarto, probabilmente anche un’ora e mezza.
Vedi prezzi e disponibilità nelle date di tuo interesse su Booking.com:
Per maggiori informazioni sulla Valle d’Aosta:
Vedi anche le altre mie guide di viaggio.
Photocredit immagine di copertina: Camera-man