La mattina del 6 giugno 1944 le truppe alleate sbarcarono sulle spiagge della Normandia: fu non solo uno degli episodi chiave della seconda guerra mondiale, ma anche il più imponente sbarco anfibio della storia, e soprattutto il giorno più lungo per tutti i soldati che si trovarono a combattere quella battaglia.
Una frase che nei documentari ho sentito spesso dai reduci è “chi non c’era non può capire” (riferito all’orrore della carneficina).
In questa pagina riepilogo i migliori film e documentari sull’argomento, e aggiungo un breve rimando alle biografie di alcuni dei protagonisti di quel giorno.
documentari
Sullo sbarco in Normandia sono stati prodotti centinaia di documentari. Io ne ho visti diversi e ti segnalo i seguenti:
Ulisse – D-DAY lo sbarco ora per ora
Il documentario sullo sbarco in Normandia di Ulisse il piacere della scoperta andato in onda il 17 maggio 2014 è il migliore che ho visto fin ora sull’argomento: la storia del giorno più lungo viene raccontata tramite le storie degli uomini che lo hanno vissuto, e anche degli oggetti che hanno usato e che sono stati ritrovati sul campo.
La narrazione di Alberto Angela viene integrata anche da spezzoni di film storici. Molto interessante.
Era disponibile in streaming sul sito Rai fino a non molto tempo fa, poi adesso si trovano solo le puntate dal 2016 in poi.
D-Day – Lo sbarco in Normandia.
Noi italiani c’eravamo
Interessante documentario dedicato alla presenza italiana in Normandia prima e durante lo sbarco: i residenti che vi si trasferirono alla fine della prima guerra mondiale, i prigionieri che dopo l’8 settembre 1943 finirono a costruire bunker per i tedeschi, i soldati che combatterono a fianco dei tedeschi. Difficile da trovare.
Il tempo e la storia – lo sbarco in Normandia
Documentario forse meno avvincente degli altri, ma che da una visione più ampia sul contesto storico del piano di liberazione dell’Europa nel quale si inserisce la battaglia di Normandia, di cui il giorno dello sbarco è l’episodio più conosciuto. Alla fine c’è un filmato anche sull’attentato ad Hitler del 20 luglio 1944.
Disponibile in streaming a questo link sul sito Rai.
Eroi di guerra – NG
Documentario del National Geographic. Al momento non è più disponibile sul sito ufficiale NG, ma si trova ancora su Youtube.
film e serie tv
Più dei testi scritti, più delle mappe, più degli stessi documentari, sono film come Salvate il soldato Ryan o serie televisive come Band of Brothers che possono dare un’idea delle tragedie vissute il giorno dello sbarco a tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di non essere lì. Sono da vedere, anche per chi non è un appassionato di film di guerra, perché aiutano molto a capire, e a ricordare.
Questi i film e le serie tv più interessanti:
Salvate il soldato Ryan (1998)
Vincitore di 5 premi oscar, non è da vedere perché è famoso o perché c’è Tom Hanks, ma per i suoi incredibili primi 24 minuti, che sono una delle migliori riproduzioni possibili nella finzione cinematografica dell’inferno di morte sulla spiaggia di Omaha.
recensioni: mymovies , filmup
su DVD e Blu-Ray
Il giorno più lungo (1962)
Classico film di guerra americano degli anni ’60, che nonostante abbia vinto all’epoca due premi oscar per migliore fotografia ed effetti speciali è ovviamente lontano dal realismo ad effetto dei film più moderni. Rimane comunque un buon film da vedere.
recensioni: mymovies
su DVD e Blu-Ray
Band of Brothers (2001)
Splendida serie televisiva in 10 episodi in cui vengono ripercorse le vicende degli uomini della compagnia Easy dal loro addestramento al lancio come paracadutisti in Normandia, fino alla fine del conflitto in Baviera. Fatta davvero benissimo: da vedere assolutamente!
recensioni: mymovies
su DVD e Blu-Ray
le storie dei protagonisti
La storia racconta dettagliatamente gli eventi bellici di quel 6 giugno 1944, ma quello che penso sia molto più significativo sono le storie degli uomini che hanno vissuto quel giorno. Sulle spiagge e sulle campagne della Normandia il giorno del D-Day si intrecciarono decine di migliaia di singole storie, e molte trovarono lì una fine atroce. Tutte meriterebbero di essere raccontate. Ne ho scelte alcune:
Dwight David “Ike” Eisenhower
Comandante in capo delle forze Alleate prima nel teatro del Mediterraneo nel 1942-1943 e quindi dal 1944 in Europa, Eisenhower si assunse la responsabilità di confermare lo sbarco il 6 giugno anche se le previsioni meteo erano a dir poco incerte. Dal 1953 al 1961 fu il 34º presidente degli Stati Uniti d’America.
Eisenhower parla con alcuni paracadutisti della 101ª divisione aviotrasportata il 5 giugno 1944, giorno precedente il D-Day
photocredit: Biblioteca del Congresso
Erwin Rommel
Rommel non fu solo uno dei migliori condottieri militari della seconda guerra mondiale, ma anche un uomo stimato e rispettato da entrambe le parti. Ebbe la giusta intuizione che gli alleati andavano bloccati sulle spiagge, ma il giorno dello sbarco era a casa sua in Germania. Dovette suicidarsi dopo il fallito attentato ad Hitler del 20 luglio 1944.
John Steele
John Steele era un paracadutista della 82a divisione aerotrasportata, e divenne famoso perché il suo paracadute rimase incastrato sul campanile della chiesa di Sainte Mere Eglise. Si salvò fingendosi morto, mentre i suoi compagni venivano falcidiati dai tedeschi. La sua storia è raccontata anche nel film Il giorno più lungo.
Heinrich Severloh
Heinrich non era Rambo, era un ragazzo di 20 anni che avrebbe fatto volentieri a meno della guerra, ma il giorno dello sbarco venne piazzato in una buca sulle colline, da solo, con una mitragliatrice MG-42 da 1200 colpi al minuto. Aveva paura. Fu il primo a cominciare a sparare e continuò per 9 ore, uccidendo da solo più di 1000 soldati americani.
Robert Capa
Robert Capa era un famoso fotografo di guerra e sbarcò ad Omaha Beach con la prima ondata armato solo di macchina fotografica, uscendone vivo per puro miracolo (fuggendo quasi subito). Ma la cosa assurda è che rischiò la vita quasi per niente: un errore tecnico di sviluppo distrusse quasi tutte le foto. queste sono le uniche sue foto rimaste
i morti
Nello sbarco trovarono la morte circa 10.000 soldati alleati e un numero incerto di tedeschi (tra i 4000 e 9000) e ovviamente le loro sono le storie più tragiche e più difficili da raccontare. La distesa di croci bianche del cimitero di Colleville è impressionante e merita una visita, per non dimenticare.
cimitero di Colleville-sur-Mer – photocredit: Franck Barske
There was no glory on the beach that day
just a lot of blood and screams
and good young men dying
non ci fu gloria quel giorno su quella spiaggia
solo sangue e urla
e bravi ragazzi che morivano
Vedi anche le altre pagine sul viaggio in Francia.
Photocredit immagine di copertina: National Archive USA